Il Mandala della Galassia ci spinge ad immaginare quando immenso sia lo spazio infinito e importante o potente l'quilibrio che lo governa.
Acrilico su tela diametro 60 cm.
©with ❤️ by Flazio
Le mie opere di arte figurativa nascono lente, meditate, studiate a fondo. Nella mia solitudine ho molto tempo da dedicare ad ogni ritratto, cerco i visi interessanti su giornali, riviste, fotografie, poi le reinterpreto.
Se mi capita di notare un volto interessante tra le persone che conosco, chiedo il permesso di poterlo ritrarre.
Punto di partenza di ogni ritratto è lo sguardo: gli occhi devono essere veri ed espressivi, se non raggiungo il risultato sperato smetto di lavorare e sospendo, aspetto nei giorni a venire che quella espressione che ho immaginato arrivi sul cartoncino: riprovo se non arriva ricomincio da capo. Poi mi dedico alla forma e al colore delle labbra.
Nella mia carriera ho iniziato a lavorare con materiale povero, tipo cartone da imballo, poi sono passata a fogli Fabriano Murillo nella grammatura 360, non lisci e non propriamente ruvidi ma quasi rigati. Sono fogli fatti per non deteriorarsi nel tempo e per rimanere molto stabili per colore e consistenza. Non uso la matita graffite ma solo le matite colorare, anche quelle acquerellabili. Lavoro meticolosamente per fare apparire un viso ma cerco di realizzarlo senza troppo colore o tanti segni. Uso il cartoncino colorato perché non disegno esattamente ogni dettaglio del viso ma preferisco lavorare di luci e ombre per ricreare leggerezza, perfezione e bellezza. Realizzo un quadro di figura che ridiscute le tradizionali regole della composizione e della relazione armonica tra disegno e colore; infatti le mie ragazze africane, prima di esporsi al mondo, devono essere abbigliate, artisticamente decorate. Ed ecco che l’originalità dei miei ritratti è nell’espressività dei colori applicata ai turbanti, alle collane, ai bracciali, alle maschere, ai kangas. Recentemente mi sono molto appassionata a studiare forme e colori dei kangas che sono i tipici tessuti di taglio rettangolare o quadrato che le donne africane usano come vestito intrecciandoli e annodandoli in vario modo e che mi hanno tanto ispirato per gli accostamenti cromatici e per i dettagli delle forme di pieghe e sovrapposizioni. Preparo i colori all’inizio del ritratto per raggiungere il massimo dell’impatto visivo, per rendere ogni turbante o copricapo più realistico possibile. Da questo mio grande desiderio di stupire e incantare con i colori e nata la mia personale ed esclusiva tecnica di utilizzare la pittura acrilica in maniera stratificata, in do che il colore abbia il risultato finale di apparire in rilievo. La tecnica richiede tempo, precisione e abilità nella stesura a pennello di ogni strato di colore in modo da creare un effetto a rilievo che possa riflettere la luce in modo particolare. Soprattutto con i colori che sono metallizzati o glitterati l’applicazione della pittura richiede movimenti lenti e ripetuti più volte per ogni tono e per ogni zona di colore. A volte spargo il colore goccia dopo goccia, molto colore, molta materia, ma mai fuori dagli spazi che mi sono progettata. Appena è asciutto rifinisco i bordi.
Sandra Ghedi
Galleria dei RITRATTI D'AFRICA, matite colorate e acquerellabili su foglio Murillo, acrilico per la tecnica stratificata
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